Il radiofonografo Brionvega RR126 Fo-St rappresenta una delle massime espressioni del design italiano degli anni Sessanta. Realizzato nel 1965 dai fratelli Achille e Pier Giacomo Castiglioni, è considerato un’icona assoluta del modernismo industriale e del “saper fare” italiano, capace di fondere tecnologia, estetica e interazione ludica. Questo esemplare, in colorazione marrone, appartiene alla primissima serie, quella riconoscibile per il tasto d’accensione denominato “INT” – dettaglio distintivo rispetto alle versioni successive – ed è equipaggiato con giradischi automatico Garrard AT60 con cambiadischi.
La filosofia dei Castiglioni nasceva dall’idea che gli oggetti dovessero “fare compagnia”, e il radiofonografo RR126 incarnava perfettamente questo concetto. La sua struttura modulare permetteva di ricomporre i volumi a seconda dell’uso, trasformandosi da radio a sistema stereofonico completo. Le casse potevano essere posizionate sopra, ai lati o separate dal corpo centrale, consentendo tre diverse configurazioni. Il risultato era un oggetto d’arredo mutevole, in grado di assumere forme sempre nuove, anticipando di decenni l’idea di “design interattivo”.
Dal punto di vista tecnico, il RR126 prevedeva una radio AM/FM con ampie scale parlanti, un giradischi automatico con cambiadischi e un ingresso audio posteriore. Il pannello di controllo rettangolare ospitava i comandi principali e, nella parte superiore, trovava posto il giradischi, protetto da un elegante coperchio in perspex rimovibile. Il corpo centrale, montato su un piedistallo in alluminio con ruote orientabili, offriva grande stabilità e mobilità. All’interno operava un sofisticato circuito totalmente transistorizzato, con 33 transistor, 20 diodi e un raddrizzatore a ponte al selenio, mentre due antenne incorporate gestivano la ricezione AM e FM. Sul retro erano presenti tre feritoie rettangolari per l’aerazione e la regolazione dell’antenna AM, tramite una grande rotella dentata in plastica nera.
Nella prima configurazione le casse si appoggiavano sopra il blocco centrale, proteggendo il giradischi e riducendo l’ingombro complessivo. In questa posizione era possibile utilizzare solo la funzione radio, con resa stereofonica limitata. Nel secondo schema di montaggio, gli altoparlanti venivano fissati ai lati del mobile, permettendo l’ascolto dei dischi con una scena sonora ampia e bilanciata. Infine, nella terza disposizione, le casse potevano essere separate completamente, trasformando l’apparecchio in un vero e proprio sistema hi-fi modulare.
Il linguaggio formale del RR126 è basato su un equilibrio perfetto tra linee rette e curve. Il corpo centrale, rigoroso e geometrico, si contrappone ai pannelli frontali e alle manopole tonde dei controlli, esprimendo contemporaneamente staticità strutturale e dinamismo funzionale. Il suo design divenne un riferimento per l’intera industria dell’arredamento tecnologico, reinterpretando il rapporto tra uomo e macchina in un’epoca in cui la plastica e i nuovi materiali stavano rivoluzionando il modo di concepire l’abitare moderno.
Il radiofonografo RR126 non fu solo un apparecchio domestico, ma un simbolo culturale. Alcuni esemplari originali sono oggi esposti alla Triennale di Milano, al MoMA di New York e sono stati esibiti anche al Victoria & Albert Museum di Londra. La sua fama è accresciuta dal fatto che David Bowie ne possedeva una versione personale, battuta all’asta per 324.000 €, a conferma del suo valore come oggetto d’arte.
Questo RR126, appartenente alla prima generazione, rappresenta una rarità assoluta per collezionisti di design e appassionati di tecnologia storica. Il prezzo tiene conto delle difficoltà legate alla spedizione, vista la delicatezza e il pregio dell’oggetto, si consiglia fortemente il ritiro di persona. Qualora ciò non fosse possibile, l’apparecchio verrà imballato con la massima cura e spedito su pallet, a tutela della sua integrità.
Oggetto da collezione, in ottimo stato e accuratamente revisionato.